Home arrow Approfondimenti arrow Allarme made in china
Allarme made in china

Allarme made in china Le parole dell’OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, e dell’Unicef sono chiare: "La contaminazione deliberata di cibo destinato a nutrire neonati vulnerabili e bambini piccoli è decisamente deplorevole". Il Paese delle Olimpiadi, dei grandi cambiamenti, forse troppi, ne ha combinata un’altra delle sue.

L’allarme è nato questa volta dalla melamina, un componente chimico che le aziende casearie aggiungevano al latte per ingannare i controlli qualità e farlo sembrare più proteico. Il latte avrebbe così ottenuto il suo ok passando dagli agricoltori, ritenuti colpevoli di aver inserito la sostanza per arrivare ai centri di raccolta, anch’essi marcati come responsabili del danno commesso. Li Changjiang, capo della Amministrazione generale della supervisione e controllo della qualità, riteneva improbabile che gli agricoltori avessero inserito la sostanza, mentre il gruppo Sanlu era passato sul versante opposto attaccando duramente i produttori primi. Nessuno è stato, il mostro è invisibile, come al solito la terra dei grandi cambiamenti riesce a mutare facilmente anche le idee ma non riesce ad intervenire sul risultato visto che Pechino si trova a fronteggiare ora una crisi internazionale con tanto di critiche che fioccano da tutto il mondo.

Il panico fra i cittadini è più che spiegato visti i 13mila bambini che sono stati intossicati solo a Pechino, con una sostanza che era destinata a nutrire neonati vulnerabili per garantirgli un inizio vita sano e tranquillo. La caduta di stile l’hanno avvertita tutti e le conseguenze sono state immediate, solo in Europa la Francia ha vietato tutti i prodotti contenenti latticini "made in China" come misura preventiva, mentre l'Italia non si è fatta attendere imponendo una speciale certificazione aggiuntiva agli importatori di prodotti alimentari dalla Cina che attesti l'assenza di tracce di latte o derivati negli alimenti.

Tutti sappiamo che errare è umano e per dimostrare che della Cina ci si può ancora fidare l’OMS e l’Unicef hanno affermato a gran voce e con grandi aspettative verso il Paese dell’economia forte le seguenti parole: “Siamo fiduciosi che le autorità cinesi per la sicurezza alimentare prenderanno seri e rapidi provvedimenti per indagare sulle responsabilità dell'incidente”, assicurandoci inoltre che il piano di Pechino per riorganizzare la catena dei controlli qualità impedirà il ripetersi di episodi simili. Ma per rispettare il famoso detto “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”  hanno chiesto alle mamme di allattare al seno i propri piccoli. Contamineranno anche le mamme?

Silvia Serena

26 settembre 2008

 
 
 
     
Rubriche
IL PUNTO
Punti di vista
Uno per molti
Giovani e Lavoro
Oggi: la storia
HOME PAGE
Comitato Editoriale
Promotore
Newsletter
Privacy policy
Testata online bisettimanale registrata presso il Tribunale di Torino con il numero 55 del 9 luglio 2008
webmaster: Alessandro Serena