Home arrow Oggi: la storia arrow Quando in politica bisognava essere «liberi e forti»…
Quando in politica bisognava essere «liberi e forti»…

Presentato a Torino il libro di Alessandro Risso sui popolari torinesi

Ogni anno a gennaio si tiene in Sicilia una commemorazione significativa per la storia politica italiana. Si tratta dell’anniversario dell’appello «a tutti gli uomini liberi e forti» di don Luigi Sturzo, lanciato a Caltagirone il 18 gennaio 1919. Il fondatore del Partito Popolare Italiano è stato l’indiscusso protagonista dell’elaborazione di un progetto politico per i cattolici, che solo alla fine del secondo decennio del ‘900 vedevano compiersi il definitivo superamento del non expedit, ovvero del divieto e del disimpegno predicati dalla Chiesa rispetto al campo della politica.
Quando in politica bisognava essere «liberi e forti»…Ma la nascita del Partito Popolare non fu un evento del tutto imprevisto. Fermenti e discussioni sulla partecipazione dei cattolici alle elezioni e alla vita amministrativa circolavano da tempo all’interno dell’Azione Cattolica e tra quei cattolici che, fin dalle elezioni del 1904, erano diventati deputati. Ci fu dunque una conciliazione silenziosa del conflitto tra Stato e Chiesa e un’attenuazione progressiva del divieto di partecipazione al voto, che rappresentarono la premessa fondamentale per l’autonomia politica dei cattolici e il loro ingresso in massa nella vita dello Stato.
Un laboratorio importante su questi temi fu la città di Torino. Ai popolari piemontesi è dedicato il libro di Alessandro Risso, a cura della Fondazione Donat-Cattin, dal titolo Liberi e forti (e antibolscevichi). Il Partito popolare italiano nella Torino "rossa" del 1919, presentato alla Fondazione nel corso di una tavola rotonda, moderata dal Presidente Claudio Donat-Cattin, che ha visto confrontarsi lo storico Sergio Soave e due politici che affondano le radici della loro esperienza nel popolarismo e nella Democrazia Cristiana, come Gianfranco Morgando e Michele Vietti. L’occasione è stata propizia per riflettere sull’importanza e sull’attualità delle vicende del Partito popolare per la storia del movimento cattolico italiano. E per portare alla luce alcune caratterizzazioni di quanto a Torino e in Piemonte si pensava rispetto alla fondazione di un partito politico dei cattolici. Emblematica, per le suggestioni che ancora offre, è questa descrizione di Filippo Meda che si poteva leggere sul quotidiano cattolico torinese «Il Momento» di inizio gennaio 1919, secondo la quale il nuovo partito sarebbe stato

liberale ma non liberista, nazionale ma non nazionalista, sociale ma non socialista, democratico ma non demagogico, e nel momento storico che attraversiamo vorrà soprattutto svolgere un’attività diretta a preservare l’Italia dalla follia criminosa degli esperimenti rivoluzionari e delle dittature di classe, assicurandole invece una evoluzione verso ordinamenti sempre più capaci di garantire la pace pubblica e la giustizia, anzi la pace pubblica nella giustizia.

Un progetto politico, dunque, ma anche una riflessione, fortemente attuale, sui buoni politici nella politica. Così scriveva don Sturzo nell’ormai introvabile «Manuale del buon politico», curato da Gabriele De Rosa (l’interprete più autentico e stimolante del pensiero sturziano, scomparso a Roma l’8 dicembre 2009):

Non è da tutti saper fare della politica, ma di coloro che ne sono dotati. Come ogni arte anche la politica ha i suoi grandi artefici e i suoi artigiani. Naturalmente vi saranno anche dei mestieranti; il pubblico sceglie i suoi beniamini anche fra i mestieranti .

Un monito impietoso, che non può non evocare l’attuale contesto politico italiano.

Alessandro Parola
info@alessandroparola.it

 

  ¹Cit. in A. RISSO, Liberi e forti (e antibolscevichi), Torino 2009, p. 39.
  ²L. STURZO, Il manuale del buon politico, con una presentazione di G. De Rosa, Cinisello Balsamo 1996.

19 gennaio 2010

 
 
 
     
Rubriche
IL PUNTO
Punti di vista
Uno per molti
Giovani e Lavoro
Oggi: la storia
HOME PAGE
Comitato Editoriale
Promotore
Newsletter
Privacy policy
Testata online bisettimanale registrata presso il Tribunale di Torino con il numero 55 del 9 luglio 2008
webmaster: Alessandro Serena