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Oggi: la storia

Vent’anni fa scoppiava la guerra del Golfo

Carlo Donat-Cattin vi dedicò su Terzafase il suo ultimo editoriale


«È iniziata la madre di tutte le battaglie tra le forze della verità e le forze del male guidate dal Satana Bush». Così il dittatore iracheno Saddam Hussein si esprimeva il 17 gennaio 1991, annunciando le operazioni di guerra contro gli Stati Uniti che sarebbero poi state ricordate con l’espressione Desert storm (Tempesta nel deserto).

Vent’anni fa scoppiava la guerra del GolfoSaddam aveva sperato sino all’ultimo che l’Unione Sovietica, il Papa e qualche altro Paese europeo sarebbero riusciti a dissuadere il presidente americano dal dichiarare guerra per l’invasione irachena del Kuwait. Ma nella notte tra il 16 e il 17 gennaio 1991, dopo vari ultimatum, gli americani, che avevano messo in campo 500 mila uomini, aprirono il fuoco. Gli iracheni, prima di abbandonare i territori occupati, incendiarono i pozzi di petrolio. Dopo un mese di bombardamenti aerei e due settimane di operazioni sul terreno, Saddam dovette chiedere una tregua.

La guerra fu vissuta in diretta dal mondo intero. Anche l’Italia rimase incollata davanti alla tv, trepidando per i militari connazionali impegnati sul fronte. Un’apprensione che traspare in modo esemplare dall’ultimo editoriale scritto da Carlo Donat-Cattin per la sua rivista Terzafase. La prematura scomparsa, avvenuta nel successivo mese di marzo, avrebbe fatto di quel suo articolo un tragico testamento. La conclusione dedicata al lancinante dilemma di come «far vincere col diritto la pace »¹ rimane come un lascito che, a vent’anni di distanza, vale la pena di rileggere.



¹Cfr. C. DONAT-CATTIN, Il coraggio della politica, Terzafase Libri, Roma 1991, p. 640.

Alessandro Parola

18 gennaio 2011

 
 
 
     
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