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Punti di vista

Stiliste a confronto: Tiziana Fara e Federica Clemente

Abbiamo intervistato due stiliste emergenti di Torino per conoscere il mondo di due persone che hanno sogni molto simili, ma hanno scelto di realizzarli in modo diverso.
Siamo andate a trovare Tiziana Fara che ci ha mostrato il suo laboratorio di idee. Abbiamo capito come Tiziana metta il cuore in ogni articolo, e quanta intraprendenza mostri nel farlo notare agli altri.
Purtroppo non siamo riuscite ad incontrare di persona Federica Clemente, poiché molto impegnata nel suo lavoro. Federica gestisce da sola con grande entusiasmo ed impegno il suo atelier, i capi che crea li possiamo ammirare nelle sue collezioni.
Un aspetto accomuna queste due ragazze, la forte passione ed il sentimento che mettono ogni giorno nel loro lavoro.
 
Come si svolge una tua giornata tipo?

Tiziana FaraTiziana Fara:
Gran parte delle mie giornate le trascorro dall’artigiano che taglia le borse e fa le etichette. Questa però non è la mia unica attività infatti devo andare dal mio pellettiere, a cui spiego come voglio realizzare il campionario, e poi occuparmi del lavoro di ufficio: sito e rassegna stampa. Altre volte, invece, vado con i rappresentanti dal cliente finale per la vendita diretta.

Federica Clemente: In realtà mi diventa difficile descrivere una giornata tipo perché ogni giorno è impostato in maniera differente. Il mio lavoro mi permette di provare sensazioni ed emozioni sempre nuove. Tutto viene creato e svolto in modo diverso.

Per essere arrivata così giovane fin qui, hai avuto l'appoggio della tua famiglia?

Tiziana Fara
: Ho avuto solo l’appoggio di mia mamma. Nei primi anni ho dovuto lavorare come commessa per potermi permettere questa attività.

Federica Clemente: Il sogno che sto vivendo, giorno per giorno, lo devo solo ai miei genitori che hanno creduto in me e in quello che facevo. Solo grazie a loro ho potuto aprire il mio atelier.

Molti stilisti hanno avuto la passione per la moda e i vestiti fin da piccoli, per te è stata la stessa cosa?

Tiziana Fara:
No. Sono cresciuta in una famiglia dove contava essere più che apparire. Da piccola facevo sport a livello agonistico  e la mia passione era quella. Solo alle superiori e poi all’università ho iniziato ad essere interessata ai vestiti e alle borse. Tutto è cominciato quando una mia compagna mi ha mostrato un pezzo di stoffa che aveva comprato. Da quel momento ho realizzato come da un pezzo di stoffa potesse nascere un oggetto. Proprio quel giorno, appena arrivata a casa, ho iniziato a cucire e, senza aver mai preso in mano ago e filo, ho creato la mia prima borsa.

Federica ClementeFederica Clemente: Quello che faccio è una passione che ho fin da bambina: disegnare, cucire, tagliare, inventare, creare … Ricordo perfettamente ogni “paciocco” che realizzavo e poi lo indossavo per uscire con le amiche che mi chiedevano: "Cos'è?", "Dove l'hai preso?" Da quei tempi non ho mai smesso di creare e di sognare. 
 
Quale percorso hai seguito fino ad ora?

Tiziana Fara:
Ho fatto il Liceo artistico, poi ho  frequentato il corso di “Graphic & virtual design” al Politecnico di Torino dove mi sono laureata a pieni voti ed infine ho fatto un master allo IED di Disegno di collezioni di moda. Dopo ho lavorato subito come commessa ma proprio quando la sorte ha voluto che il mio negozio chiudesse, la fortuna è iniziata. Il mio compagno mi ha proposto di cominciare un’attività in proprio così, da un giorno all’altro, ho aperto partita iva e, dopo aver cercato collaboratori, ho dato vita alla Fara Collection.

Federica Clemente: Mi sono diplomata all' Istituto d'Arte di Moda e Costume, dopo di che ho frequentato diversi corsi come figurinista, modellista, operatore moda, tecnico dell'abbigliamento, modellista CAD, con diversi stage presso aziende e sartorie ed in seguito ho iniziato autonomamente la mia avventura. 

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?

Tiziana FaraTiziana Fara:
Vorrei arrivare ad avere almeno una decina di rappresentanti per coprire tutto il mercato italiano per poi arrivare a farmi conoscere all’estero. Inoltre mi piacerebbe continuare a collaborare per la produzione di film e per servizi fotografici per le varie riviste del settore.

Federica Clemente: Riuscire a continuare a svolgere la mia attività, cercando di migliorarmi. 
 

Com'è l'atteggiamento di chi ha trasformato il suo hobby in un lavoro? È possibile essere professionali pur occupandosi di una propria passione? Non c'è il rischio di mischiare vita privata e vita lavorativa?

Tiziana Fara:
La vita privata e lavorativa si intersecano continuamente. Quando tu sei la tua impresa non c’è differenza tra giorni feriali e festivi, non esistono più orari fissi e vacanze, bisogna stare al passo con la produzione. Fortunatamente il mio compagno è un architetto quindi entrambi abbiamo la stessa mentalità e, quando è necessario, lavoriamo anche nel weekend.

Federica Clemente:  Quello che faccio mi gratifica e mi rende positiva. Ritengo che per essere professionali sia necessario essere se stessi, proprio come nella vita privata: io non faccio alcuna distinzione.
 
Con la vasta offerta di articoli che c'è sul mercato, cosa spinge le persone a scegliere un tuo prodotto?

Tiziana Fara:
La borsa non è un oggetto indispensabile eppure tutte le donne ne hanno una. L’acquisto del mio prodotto è dettato da un fattore emozionale. La mia è quel tipo di borsa che ti porta a dire “Ah che bella!” e chi la compra spesso l’acquista senza neanche chiedere il prezzo.

Federica ClementeFederica Clemente: Quando una persona entra nel mio negozio non può fare a meno di notare che i prodotti esposti sono diversi da quello che offre il mercato. I clienti sono consapevoli di acquistare pezzi unici, creati e realizzati da me, e venduti  esclusivamente nel mio negozio. Il laboratorio adiacente porta tutti in una vera realtà artigiana, ormai in via d' estinzione, dove ogni giorno nascono nuovi capi: cappelli, borse, abiti, cappotti. 
 
Non hai mai pensato di "farti pubblicità" collaborando con persone famose, come attori, cantanti?

Tiziana FaraTiziana Fara
: Io non ho contatti, me li creo. Con un po’ di faccia tosta sono andata a cercare personaggi famosi per farmi pubblicità. La prima è stata Luciana Littizzetto, che ho conosciuto agli studi di registrazione di Radio DJ e le ho regalato una borsa. Lei, inaspettatamente, la settimana dopo, è venuta nel mio ufficio e ne ha comprato una per sua cugina. Le altre attrici, come Nancy Brilli e Paola Cortellesi, invece, le ho incontrate sul set del film di Brizzi.
Nel film “Il console italiano” useranno due mie creazioni e nel film “Maschi contro femmine” compare il mio nome nei titoli di coda. Sono anche riuscita ad uscire su riviste come Elle, MarieClaire, Oggi, Donna Moderna.

Federica Clemente: No. Ho sempre pensato che la migliore pubblicità siano le persone che scelgono e acquistano volutamente il mio prodotto ed entusiaste ritornano. Preferisco investire le mie energie per creare idee sempre nuove da proporre alle miei clienti, che sono i migliori “testimonial”. L' emozione più grande non è la vendita in sé ma è veder passare per strada le persone che indossano le mie creazioni. Vi posso assicurare che tutto ciò gratifica il mio lavoro ed è lo stimolo che, nonostante tutte le difficoltà, mi porta a continuare.

Si parla spesso di un'Italia che lascia poco spazio ai giovani, che decidono di lavorare in modo indipendente, quale è stata la tua esperienza?

Tiziana Fara:
Ho dovuto fare tutto da sola perché non c’è stato nessun tipo d’aiuto da parte dello Stato, nonostante si parli tanto di fondi per l’imprenditoria femminile. In passato mi ero informata per ottenere delle agevolazioni ma mi è stato detto che lo Stato non ha soldi da dare per fare le mie borse. Così, ho cercato di fare tutto da sola per evitare di indebitarmi. In alcuni periodi, addirittura, facendo un doppio lavoro.

Federica ClementeFederica Clemente: Ne parlo spesso con le ragazze che vengono in negozio da me. Giovani che hanno tanti progetti e, per colpa del mal funzionamento delle nostre istituzioni, non riescono a realizzarli.

Barbara Montrasio
Greta Fanti

25 gennaio 2010


Link al sito di Tiziana Fara
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