Il discorso di De Gasperi all'assemblea della pace. Il ricordo al Museo diffuso, domani alle 18.
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21 aprile 2015

 


A settant'anni dalla Liberazione, che in Italia segnò la fine della seconda guerra mondiale, nella sala del Museo diffuso in Corso Valdocco 4/A si ricorda quello che ceretamente è il più importante discorso politico del dopoguerra in Italia.

A pronunciarlo fu Alcide De Gasperi alla conferenza della pace di  Parigi il 10 luglio del 1946. Un momento di straordinaria difficoltà non solo per la difficile situazione del paese dopo la sconfitta militare, ma anche per il recentissimo cambiamento di forma istituzionale, che se da un canto dava credito alla nuova Italia, dall'altro lasciva molti dei paesi vincitori in forti dubbi sulle scelte future del governo. Nelle parole di De Gasperi venne delineata la svolta democratica che avrebbe scelto di interpretare il paese dopo i disastri del ventennio fascista.

Chi lo ascoltò ricorda ancora l'esordio ("tutto, all'infuori della vostra personale cortesia è contro di me") che segnava le difficoltà dell'ora, ma nel quale tuttavia c'era il senso della dignità di uno statista che si apprestava a riportare il paese sui binari della democrazia (una democrazia tutta da fondare a pochi giorni dal referendum istituzionale che aveva stabilito la scelta repubblicana). Ancora non veniva esplicitata la scelta occidentale per l'Italia; non sarebbe stato né il tempo né il luogo. Ma la cosa fu compresa a fondo dall'ambasciatore americano che si affrettò a stringere la mano del Presidente del Consiglio.

La serata promossa dal Museo diffuso in collaborazione con l'Istoreto, per Biennale Democrazia, è un appuntamento previsto dal Polo del 900. Sarà scandita dalle Letture di Gianni Bissaca, mentre il commento storico sarà del direttore dell'stituto storico della resistenza, il professor Claudio Dellavalle.

 
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