La scomparsa di Michele Ferrero. Industriale di genio e di straordinaria capacità di capire i problemi della sua terra.
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di Giorgio Aimetti

16 Febbbraio 2015

 

89 anni vissuti bene, quelli del fondatore di uno dei marchi più importanti dell'industria italiana.
Michele Ferrero era un imprenditore che conosceva l'importanza della produzione, ma anche quella dei suoi dipendenti e si sforzava di prendere provvedimenti che venissero incontro alle loro necessità.
Con la politica si era confrontato senza sottovalutarla e senza volersi sostituire ad essa. Era rispettoso delle comunità con le quali veniva a contatto. Straordinaria la sua attenzione a non sconvolgere il tessuto sociale del territorio albese, dal quale la sua azienda traeva non solo parte delle materie prime, ma soprattutto un gran numero di operatori. Il sistema di trasporto verso il posto di lavoro creato dalla sua azienda è stato tanto capillare ed efficiente da evitare uno sconquasso che con lo spopolamento avrebbe fatto sparire interi paesi della langa, come invece avvenuto in altre parti d'Italia a causa delle scelte diverse di altre imprese.
La sua attenzione a lavoratori e pensionati, ai comuni, poteva sembrare una scommessa  perdente in tempi di risparmi di scala e di efficientismo. Non è stato così. Lo confermano le ultime statistiche di Forbes: chi avrebbe mai pensato nel 1946 che, figlio di agricoltori, si sarebbe un giorno affermato come l'imprenditore in testa alle graduatorie italiane per imponenza del patrimonio?
La Fondazione Donat-Cattin che porta il nome di un politico che aveva conosciuto bene Michele Ferrero, si unisce al cordoglio dei famigliari e degli amici che ne piangono la scomparsa.

 
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