15 Dicembre 2014
E' sempre stato in prima fila, uno dei più assidui frequentatori dei nostri incontri, segno che il gusto della storia e della politica gli è innato, al punto da spingerlo a ritrovarsi con chi, ai tempi della Dc, magari la pensava diversamente da lui. Renzo Franzo compie cent'anni e mostra di avere non solo una memoria di ferro e una grande lucidità, ma anche l'interesse a vivere il mondo d'oggi con attenzione giovanile. Negli scorsi anni, a Saint Vincent, lo avevamo trovato tra il pubblico a seguire il concorso Giovani Idee che riunisce ogni anno decine di scuole medie superiori di tutta Italia. Certo per capire più che per portare loro un messaggio. A lungo dirigente democristiano, deputato per cinque legislature, dal 1948 al 1968, ha rappresentato un elemento essenziale per il collegamento tra il vertice democristiano e la sua base elettorale. Forti i suoi legami con la Coldiretti che non gli hanno impedito però di confrontarsi con chi veniva da altri settori sociali. E non gli impediscono oggi di rinnovare il suo interesse per la cosa pubblica anche quando le circostanze sembrano spingere all'abbandono e alla fuga verso interessi privati. 187 disegni di legge presentati, 184 interventi pronunciati è stato per vent'anni segretario della commissione agricoltura della camera. Ufficiale dei bersaglieri durante il secondo conflitto mondiale, era stato presidente del Comitato di Liberazione Nazionale del suo paese natale, Palestro, per dedicarsi poi al lavoro politico a fianco della gente dei campi. Franzo, che si autodefinisce "un umanista prestato all'agricoltura" (e' laureato in Lingua e letteratura straniera) e' tuttora attivo nel dibattito sociale e politico. Recentemente e' stato l'oratore ufficiale della manifestazione per la commemorazione del 25 aprile nella citta' di Santhia'. La fondazione DonatCattin gli rende omaggio e lo ringrazia dell'amicizia.
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