di Giorgio Merlo
14 ottobre 2014
Sono cresciuto nella politica grazie all’insegnamento e alla testimonianza diretta di 3 persone: Carlo Donat-Cattin, Carlo Borra e Aurelio Bernardi. Per molti giovani pinerolesi, torinesi e piemontesi sono stati 3 grandi punti di riferimento del cattolicesimo politico e democratico subalpino. Tre persone che hanno segnato in profondità la stessa presenza dei cattolici impegnati in politica nel nostro territorio, il pinerolese. Oggi ci ha lasciati Aurelio Bernardi. Ancora pochi giorni fa avevamo organizzato i prossimi appuntamenti politici dell’”Associazione culturale Carlo Borra” che insieme ad altri amici abbiamo dato vita recentemente. Bernardi continuava a pensare che il cattolicesimo democratico e popolare richiedesse presenza pubblica, studio, approfondimento culturale e rigore morale. Valori e principi che l’hanno sempre accompagnato durante la sua lunga vita politica, culturale ed amministrativa. Ha formato alla politica e all’impegno pubblico intere generazioni di giovani ma per noi, “giovani della sinistra Dc di Forze Nuove” come simpaticamente continuiamo a definirci, ha sempre rappresentato un vero ed autentico punto di riferimento. Anche quando ha privilegiato l’impegno nel mondo cattolico come Direttore dell’Archivio Diocesano. Ma la politica ha sempre rappresentato per Lui una autentica passione e si è sempre tradotta in una vera, forte e trasparente militanza. Una passione nata dalle sue letture giovanili e accompagnata da un infaticabile attivismo organizzativo. Per noi, e non solo per noi, Aurelio Bernardi continua ad essere un punto di riferimento. Punto di riferimento personale per la sua coerenza e per il suo stile di vita, sempre sobrio e corretto. Punto di riferimento culturale per la fedeltà ai valori e ai principi del cattolicesimo democratico e del cattolicesimo politico. E punto di riferimento politico per la voglia di cambiamento e di rinnovamento che l’hanno sempre accompagnato senza mai inseguire nuovi idoli o mode passeggere. Con Aurelio Bernardi se ne va un pezzo della storia politica, culturale e sociale del pinerolese. Tocca a noi, cioè a quelli che sono cresciuti con e attraverso i suoi “corsi di formazione”, non abbandonare quel patrimonio e quella lezione di vita. Grazie prof. Bernardi per la Sua testimonianza e per la Sua dedizione permanente al “bene comune”. Noi non La dimenticheremo.
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