4 gennaio 2014
Con Giovanni Picco se n'è andato anche l'ultimo dei sindaci torinesi della grande stagione democristiana. Poche settimane fa era stato con noi per ricordare Giovanni Porcellana, uno dei suoi predecessori nell'incarico.
Picco si trovò a ricoprire la carica di primo cittadino in un periodo politicamente convulso dopo che la maggioranza di centro sinistra che guidava il comune era stata liquidata in nome di quella svolta neocentrista che a Roma vedeva l'avvento alla presidenza del consiglio di Giulio Andreottii. Il tentativo di imporre una maggioranza senza socialisti durò lo spazio di pochi mesi dopo i quali toccò proprio a Picco di guidare una giunta che rinnovava l'alleanza di centro sinistra. Restò sindaco fino alle elezioni amministrative del 1975 quando si candidò alla regione.
Protagonista di una stagione difficilissima - erano gli anni delle Brigate Rosse e di Prima Linea - Picco fu uno dei tanti democristiani, uno tra i più autorevoli, che divenne bersaglio dei terroristi rossi. Fu ferito in un agguato nel 1978 una settimana dopo il rapimento di Aldo Moro, pagando così la sua fede politica. Rimase consigliere regionale fino al 1996 ricoprendo anche l'incarico di vicepresidente del consiglio.
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