di Erika Pauselli - 2 dicembre 2013

Un grande amministratore, sindaco per un breve periodo. Così Giovanni Porcellana, scomparso circa un anno fa, sarà il protagonista della serata che il prossimo 13 dicembre, alle ore 17.30, la fondazione Donat-Cattin organizza per presentare una raccolta di interventi a più voci - Edizioni Lavoro - pubblicata per avviare la ricerca storica sul personaggio che ha dovuto affrontare uno dei momenti più difficili del capoluogo piemontese.

A lungo assessore, soprattutto ai lavori pubblici, ingegnere, uomo di onestà specchiata, Porcellana sarà al centro di un confronto che riunirà nella sede della Fondazione, in via Stampatori 4, a Torino, altri protagonisti del tempo della massima espansione urbanistica e demografica della città. Ci saranno Guido Bodrato e Diego Novelli, Gianfranco Morgando, Giuseppe Bracco e Marco Borgione. Si tratta di personaggi che appartenevano a diverse tendenze politiche, democristiane e no. Nel caso di Novelli, ci sarà la testimonianza di chi fu chiamato a ricoprire l'incarico di sindaco una volta cambiata la maggioranza nella sala rossa.

Porcellana, che proveniva dall'associazionismo cattolico, dovette confrontarsi con le scelte della Fiat, destinate a far passare in pochi anni la città da 700 mila abitanti a 1 milione e duecentomila. Scuole, fognature e acquedotti furono, insieme alle scelte sulla viabilità e l'urbanistica al centro del suo lavoro di assessore e sindaco, e restano opere  ancora oggi vitali a testimonianza di una gestione esemplare per una città che riuscì, grazie alla preveggenza dei suoi amministratori ad affrontare una emergenza che avrebbe potuto travolgerla.

La fondazione Donat-Cattin, della quale fu a lungo presidente, lo intende ricordare come esempio di una politica fatta a servizio del cittadino, in un momento di crisi causata dalle difficoltà dell'economia, ma anche dal prevalere di interessi personali  o di gruppi di pressione.